Il 12 Marzo audito dalla Commissione Cultura e Scuola del Consiglio Comunale di Napoli, alla presenza del dott.Caruso, consigliere regionale per l’Unesco, Massimiliano Verde ha presentato formale proposta per il riconoscimento del Napoletano, in una o più delle proprie modulazioni come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Infatti in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Materna, l’Accademia Napoletana ha presentato all’Unesco un’accurata relazione storico-culturale sullo stato attuale del patrimonio linguistico napoletano, leggasi Napoletano e dell’attuale assenza di tutela giuridica e riconoscimento in Italia e rispetto anche alla non sempre positiva rappresentazione mediatica dei parlanti napoletani e campani e quindi sulla necessità di salvaguardare quello che è invece un formidabile patrimonio culturale non solo per Napoli e l’Italia ma (perché universalmente apprezzato) dell’intera Umanità (canzone, teatro, arte presepiale e gastronomica, si ricorda il recente riconoscimento per l’arte del pizzaiuolo napoletano, ecc.)
In tal senso Massimiliano Verde desidera sensibilizzare la Unesco sulla necessità di tutelare e riconoscere come bene e patrimonio immateriale dell’Umanità la lingua napoletana, considerata essa il veicolo di trasmissione di un patrimonio culturale ed artistico che affonda le proprie radici in ogni manifestazione del sapere e delle eccellenze del territorio napoletano e campano: dalla letteratura con autori come Basile e Cortese alla poesia ed il teatro (come nel caso di Viviani e Ferdinando Russo o Di Giacomo od ancora De Filippo od Antonio de Curtis-Totò o Massimo Troisi) alla tradizione musicale e canora (da Jesce Sole a Pino Daniele), invitando le istituzioni pubbliche cittadine e regionali ad una collaborazione più serrata su questi temi e sulla necessaria introduzione dell’insegnamento scolastico della lingua napoletana sulla scorta anche del metodo realizzato da Verde che l’Accademia Napoletana rende disponibile e fruibile.
COMMENTA PER PRIMO